L' Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro
Chi non conosce l'articolo 1 della Costituzione? Con il primo gennaio la nostra carta, lo ha detto anche Napolitano, compie 60 anni dalla promulgazione. Ci sono diverse statuizioni ideali che nella realtà non trovano applicazione, ma al di là di questo, oggi mi piace ricordare che la Repubblica è fondata sul lavoro. Perché già questa affermazione significa che fatti come il rogo alla ThyssenKrupp, ma anche fatti meno gravi di cui i mezzi d'informazione (colpevolmente) non parlano, dovrebbe essere inconcepibili, oppure banditi, in quanto lesivi della dignità della persona e del lavoro.
Allo stesso modo, il lavoro precario dovrebbe avere maggiori limiti d'impiego, e dovrebbero esserci maggiori tutele per chi lavora, spesso girovagando da un'azienda all'altra, a volte lavorando nella stessa azienda che cambia nome trecento volte in un anno. Altrimenti, si dovrebbe cambiare l'articolo 1. In questo modo: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro precario" oppure sul lavoro "non sicuro", dove il gruppo avverbiale rende l'idea sia del precario che del fatto che per lavoro c'è ancora chi muore. Nei cantieri, ma anche nelle fabbriche, e in altri ambienti ancora.
Tutto questo non è degno di un paese che, solennemente, 60 anni fa, ha dichiarato di essere una "Repubblica democratica".

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