sabato, luglio 21, 2007

Sinistra, un'altra sfida

Il Consiglio dei ministri ha approvato, dopo lunghe trattative, un progetto di riforma del cosiddetto "scalone". Il piano è stato concordato con i sindacati e vede d'accordo tutti i ministri. Rifondazione comunista e Comunisti Italiani esprimono posizioni contrarie. Ancora una volta la cosiddetta "sinistra radicale" è chiamata ad una sfida. Che fare? Sottoscrivere la proposta, prendendosene la responsabilità e difendendola davanti al proprio elettorato? Oppure uscire dal governo e aprire una crisi?

I dubbi sulla riforma sono legittimi, così come le opinioni di Diliberto, Giordano & c. Il problema è questo. La politica è naturalmente fatta di compromessi, a volte anche di rinunce. A meno che non ci si voglia ridurre a forza d'importanza residuale con il solo impulso della protesta, chi è al governo deve essere consapevole delle responsabilità che ciò comporta, e a volte dei sacrifici.

L'alternativa è mandare tutto all'aria, prendendosene la responsabilità. Far ritornare al governo Berlusconi e, di conseguenza, vedere lo stato sociale progressivamente sfasciato. Se Giordano, Diliberto, o chi per loro, vogliono questo, abbiano il coraggio di assumersene la responsabilità. E non si lamentassero, poi, se scompaiono per sempre dal panorama politico italiano. Io vorrei che ci restassero, come voce critica della maggioranza. Se scompariranno sarà colpa loro.

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