domenica, settembre 21, 2008

Un dubbio che rimane (2)

Innanzi tutto il mio aereo doveva partire alle 8.30 di sera. Alle 18.10 passa mio cognato a prendermi e arriva la prima sopresa: traffico intenso verso Roma, sulla Pontina ma anche sulla Laurentina. Evidentemente tutti i vacanzieri avevano deciso di rientrare proprio quel giorno. Si cammina a passo d'uomo, fa caldo e la radio, tra le altre, passa "Modena" di Venditti. Ma cos'è questo strano rumore di piazza lontana? Sarà forse tenerezza, o un dubbio che rimane...

Ma non c'è tempo per i dubbi, non ora. Arriviamo all'aeroporto verso le 8.00 (o pochi minuti prima), io sono trafelato. Devo fare ancora il check-in e la carta d'imbarco, credo di esere arrivato giusto in tempo. Entro, mi affretto e scopro che la partenza è ritardata: il volo partirà alle 22.30 (!!!). Come se non bastasse, tutta la mia strategia per il bagaglio a mano fallisce: per poter essere trasportata in cabina, la mia borsa non dovrebbe pesare oltre i 6 kg, e la bilancia ne indica 8.6. Mettici lo zaino vuoto, la macchina fotografica con pile e caricabatterie, il k-way per la pioggia, delle magliette e pantaloni di ricambio... Va tutto nella stiva, con le sue belle etichette. E va afarsi benedire anche il pensiero di non avere la preoccupazione di aspettare il bagaglio al nastro, che poi chissà quanto tempo, sempre che non lo freghi qualcuno.... Ma pazienza, è andata così, bisogna farsene una ragione.

Così, nell'attesa, leggo un bel po' di un libro che avevo lasciato in sospeso, sempre con un minimo d'ansia per non perdere l'aereo. Ad un certo punto rompo gli indugi e vado verso gli imbarchi, la mia uscita è la C9. Tutto sommato, la partenza è normale, non subisce ulteriori dilazioni rispetto a quelle già annunciate. Solo, avevo previsto di poter prendere un bus dall'aerostazione di Cork all'ostello, ma atterrerò troppo tardi.

Non avevo mai visto un aeroporto così "familiare". Scendo dalle scalette come vedo fare solo in tv. Sono le 1.30 della notte, ora locale (le 2.30 in Italia). Vista la mala parata, prometto a me stesso che la prossima volta prenderò un volo di mattina, ma mai più di notte. Prendo un taxi e subito salgo sul sedile posteriore destro. Davanti a me ho il taxista con i suoi comandi. Penso che guidare tenendo la sinistra non sia poi così diverso e, remotamente, penso che non andrei in confusione. Però fa un effetto strano vedere il volante posizionato là dove da noi c'è un passeggero. E mi chiedo perché, per chi guida a destra, il volante è a sinistra e viceversa. Credo sia una questione di visibilità dallo specchietto centrale.

In breve il taxi mi porta all'ostello, è quasi al centro di Cork e non è molto distante dall'aerostazione. Pago il mio viaggio, ritiro il bagaglio, entro. Esibisco la mia prenotazione e la mia carta d'identità, e, dopo aver pagato, entro in stanza, la n. 108. Posso scegliere un letto qualsiasi, mi dicono. Peccato che due letti su quattro siano già occupati. Ho il problema di entrare, aprire il borsone e cambiarmi, e fare tutto questo senza svegliare i miei compagni distanza. Sono le 2 della notte, ricordiamolo. Tutto sommato credo di essermela cavata. Però prometto a me stesso: la prossima volta non viaggerò di notte.

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