Spara Yuri spara
Adesso se ne può parlare con maggiore cognizione di causa. Domenica scorsa un ragazzo è stato ucciso. Un poliziotto ha sparato ad altezza d'uomo dalla carreggiata opposta dell'autostrada. Questo fatto gravissimo segnala un problema: nella polizia non solo c'è chi non sa fare uso delle armi (e già di per sé questo sarebbe un motivo sufficiente per allontanare il responsabile dal corpo), ma c'è anche la presunzione, evidentemente legittimata dall'alto, che un fatto di questo genere possa passare impunito, inosservato.
Domenica scorsa, per tutta la giornata, i maggiori telegiornali e giornali parlavano di "tragica fatalità", di un errore di un poliziotto; le notizie si sono fatte via via più precise, fino a quando si è saputo che il poliziotto ha sparato ad altezza d'uomo ed era nella carreggiata opposta rispetto all'automobile dove si trovava il malcapitato ragazzo.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se tutto questo fosse stato causato da una persona comune (che ne so, un camionista ubriaco), e, meglio ancora, uno straniero. Due secondi dopo, mi ci gioco la pelle, si sarebbe gridato a destra e a manca all'assassiono, con minuti e minuti di servizi sui tg e puntate di Porta a Porta a parlarci del "problema immigrazione", con i soliti ospiti e il solito blablabla fratelli.
Se è giusto che chi si rende colpevole di un omicidio venga sottoposto allo stato di fermo quanto prima, mi chiedo come mai, per indagare su un poliziotto, per avere charezza su quel fatto, ci sia voluto tutto questo tempo. Almeno tre/quattro giorni. Se si è garantisti non lo si può essere solo con le persone, è il caso di dirlo, disarmate. Ne va di quella che noi, ancora illusi permanentemente, ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Meglio le mani di un artigiano
10 anni fa