venerdì, marzo 07, 2008

La guerra silenziosa

Nell'ultimo periodo la cronaca ha parlato dei morti e della sicurezza sul lavoro, soprattutto in occasione di incidenti di gravità inaudita, come il rogo della ThyssenKrupp, l'operaio morto a Genova e quelli che sono morti in modo terribile in una cisterna. Molte e ancora di più sono le persone che lasciano le loro vite, spesso giovani, al lavoro, senza che nessuno ne parli. Pensiamo ad operai del settore edile, per esempio.

Nell'arco di un anno solare il numero di coloro che hanno perso la vita in questo modo è raccapricciante; sembra davvero di leggere il bolletino di una guerra silenziosa, combattuta, cioè, senza armi da fuoco, ma con mezzi molto più pericolosi, per certi versi: mancata manutenzione, mancato rispetto delle più elementari norme a tutela della salute e sicurezza, mancato rispetto della vita umana, spesso sostituita da un più bieco interesse verso la produzione a basso costo, la riduzione della spesa, di qualsiasi spesa: da quella per la formazione e l'aggiornamento continuo dei lavoratori (sul rischio e sulle precauzioni), a quella per le strutture di sicurezza, a quella per la manutenzione. Perchè un impianto inizialmente sicuro va sottoposto a revisioni, altrimenti col tempo diventa pericoloso...

Ora il governo in prorogatio ha approvato un decreto attuativo (che credo non avrà problemi a passare in parlamento), ma credo che gli industriali dovrebbero farsi almeno un esame di coscienza, a partire da quelli che Veltroni ha canditato nel PD.