La cura del ferro
La settimana che si è appena conclusa ci ha ricordato, se ancora se avessimo bisogno, quanto incide sulle nostre vite quotidiane il trasporto su gomma. L'80% delle merci (più o meno) viaggia su strada. Sono bastati due giorni e mezzo di sciopero dei trasportatori per mettere in difficoltà il paese. Benzinai (e ovviamente automobilisti) senza benzina, supermercati con alcuni scaffali vuoti oppure con merce non freschissima, e via dicendo. In compenso, la strada che percorro quotidianamente, la Statale 148 Pontina, era praticamente libera.
Da questa semplice osservazione si deducono alcune conseguenze.
Da tempo si parla di un'autostrada Roma - Latina, per la messa in sicurezza della statale 148. Visto che il vero problema di questa strada è l'intensità del traffico pesante, forse l'autostrada si può pure fare, però non credo che risolva i problemi. Una soluzione molto più efficace sarebbe quella di aumentare a dismisura il trasporto delle merci su ferro. Anche della cosiddetta "cura del ferro" si parla da anni, però non ho capito perché, in concreto, non si è visto far molto. Per esempio: la chiusura dell'anello ferroviario di Roma. Un progetto di cui si parla da almeno vent'anni, mai realizzato. Vabbè, attendiamo fiduciosi. Magari si farà fra vent'anni.
Un'altra considerazione riguarda i carburanti. Vi prego, facciamo una politica diversa sui carburanti e sulle automobili. Liberiamoci dalla benzina, dal gasolio. Già adesso esiste il biodiesel. Incentiviamolo, e, nel frattempo, produciamo auto che non usino carburanti derivati dal petrolio. E magari, rendiamo più facili i collegamenti tra Roma (per esempio) e Pomezia. Una bella metropolitana, un trenino, qualcosa. Perché prendere la macchina e buttarsi sulla Pontina alle 6 di mattina per arrivare al lavoro alle 9.30 non è possibile.
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10 anni fa