domenica, dicembre 16, 2007

La cura del ferro

La settimana che si è appena conclusa ci ha ricordato, se ancora se avessimo bisogno, quanto incide sulle nostre vite quotidiane il trasporto su gomma. L'80% delle merci (più o meno) viaggia su strada. Sono bastati due giorni e mezzo di sciopero dei trasportatori per mettere in difficoltà il paese. Benzinai (e ovviamente automobilisti) senza benzina, supermercati con alcuni scaffali vuoti oppure con merce non freschissima, e via dicendo. In compenso, la strada che percorro quotidianamente, la Statale 148 Pontina, era praticamente libera.
Da questa semplice osservazione si deducono alcune conseguenze.

Da tempo si parla di un'autostrada Roma - Latina, per la messa in sicurezza della statale 148. Visto che il vero problema di questa strada è l'intensità del traffico pesante, forse l'autostrada si può pure fare, però non credo che risolva i problemi. Una soluzione molto più efficace sarebbe quella di aumentare a dismisura il trasporto delle merci su ferro. Anche della cosiddetta "cura del ferro" si parla da anni, però non ho capito perché, in concreto, non si è visto far molto. Per esempio: la chiusura dell'anello ferroviario di Roma. Un progetto di cui si parla da almeno vent'anni, mai realizzato. Vabbè, attendiamo fiduciosi. Magari si farà fra vent'anni.

Un'altra considerazione riguarda i carburanti. Vi prego, facciamo una politica diversa sui carburanti e sulle automobili. Liberiamoci dalla benzina, dal gasolio. Già adesso esiste il biodiesel. Incentiviamolo, e, nel frattempo, produciamo auto che non usino carburanti derivati dal petrolio. E magari, rendiamo più facili i collegamenti tra Roma (per esempio) e Pomezia. Una bella metropolitana, un trenino, qualcosa. Perché prendere la macchina e buttarsi sulla Pontina alle 6 di mattina per arrivare al lavoro alle 9.30 non è possibile.

sabato, dicembre 01, 2007

Ci si può fidare del Walter?

Domanda da 300 milioni di euro. Il leader del PD, Veltroni, è una persona di cui ci si può fidare? E' un politico esperto, certo, ma non sarà per caso l'ultimo epigono del berlusconismo, rivisto in chiave politically correct? L'uomo che, un po' più umile dell'Unto dal Signore, vuole andare d'accordo con tutti, accontentare tutti, parlare con tutti, e tana libera tutti...

Una nota positive: il confornto tra avversari può essere una cosa civile e lo sapevamo. D'altra parte la Costituzione della Repubblica l'hanno scritta democristiani, comunisti, socialisti, tutti insieme. Ed era giusto che fosse così. Come è giusto che le "regole del gioco", vedi legge elettorale e riforme dell'assetto istituzionale del paese, vengano condivise. In era di bipolarismo (tanto più se imperfetto com'è stato finora) non si possono fare riforme della costituzione o delle regole a colpi di maggioranza. In questo, l'articolo 138 della carta costituzionale, almeno in parte, è stato superato dalla logica bipolare. Il buon senso impone la regola dei 2/3, come è stato per l'indulto. Dunque, dialogo con tutti, per poi confrontarsi sui testi e gli emendamenti nelle sedi appropriate, il Parlamento e le commissioni affari costituzionali.

Il problema, però, è un altro. Il PD ha legittimato con le primarie il leaderismo carismatico di Veltroni? Oppure è una cosa che, in qualche modo, ha intenzione di partire dal basso? La prima risposta sembrerebbe quella più realistica. Da una parte l'attivismo del segretario ha rimesso in movimento una politica italiana che era stagnante, ma che rischia, però, di dipendere sempre dalle decisioni di un uomo solo.