martedì, ottobre 11, 2011

ARoma d'Oriente (1)

Era una meta che sognavo da tempo, un viaggio che per almeno un paio d'anni ho rimandato. Nei progetti ci andavo in compagnia, nella realtà sono arrivato da solo: non ne potevo più di rimandare. La meta è Istanbul, questa volta. Prenoto l'aereo con largo anticipo, molto più di quanto non sia abituato. Per questo mi beccherò le polemiche famigliari di mia madre e mia sorella, sulla falsariga del ritornello "se succede qualcosa...?". Rispondo: "Se succede qualcosa, nel peggiore dei casi, ho perso i soldi del biglietto dell'aereo, ma di fronte a qualcosa di grave questo è il male minore".

E' così che il viaggio nasce sotto una stella di malumore: covavo delle ansie dovute al sogno cullato nel tempo e al ritornello "se succede qualcosa?" che a ridosso della partenza si è riproposto nella mia mente come i peperoni, grazie anche ad un inizio di raffreddore. Comunque, mi dicevo, pensiamo al meglio ed a goderci la vacanza.

Il mio amico Fabrizio mi fa un grande favore e mi accompagna all'aeroporto di Fiumicino. Grazie al check-in on line ho la carta d'imbarco già pronta e ho approntato il bagaglio in modo da poterlo portare in mano. Dovrebbe pesare attorno agli 8 kg, ma non sarà il peso il problema. Ai controlli mi fermano, parlandomi in inglese. Alla domanda "Do you speak English?" rispondo sicuro: "also Italian, if you want". Ogni viaggio ha le sue prime volte. In fase di partenza, era la prima volta che partivo con le lenti a contatto, e la prima volta della macchinetta reflex digitale.

Nel bagaglio c'era una borsetta con chiusura a velcro in cui c'erano la soluzione per le lenti, il portalenti e gli occhiali. I controlli hanno visto un contenitore di liquido e il vigilante, appurato che parlo italiano, me ne parla come se si trattasse di un bottiglione di shampoo. La prima cosa che mi viene in mente è il deodorante... Poi, parlando, mi viene in mente il liquido per le lenti. In effetti è una boccia da oltre 200ml, e nel bagaglio a mano il massimo consentito è 100. Però, siccome non lo sapevi, e siccome qualche volta si fa un'eccezione per le lenti... (il vigilante ci pensa)... anche stavolta facciamo l'eccezione. Per maggiore scrupolo il vigilante mi fa versare un po' di liquido sulla mano.

Sospiro di sollievo: evitata la spedizione del bagaglio, e avvertito per le prossime volte. Il volo d'andata è liscio e puntuale, ma chissà perché nella mia mente immagino che il volo di ritorno sarà più travagliato. In ogni caso si mangia benissimo dentro l'aereo della Turkish.

Finalmente arrivo a destinazione quando c'è ancora il sole. Prendo il taxi e pago in euro, quei pochi che ho portato da casa, ricevendo in resto 10 lire turche. Controllo il resto attraverso il convertitore configurato sul mio cellulare (altra prima volta). Il taxista mi lascia nei pressi della piazza di Sultanahmet e decido di raggiungere l'albergo a piedi, non è distante. Guardo la mappa e c'è già un ragazzo che si offre di accompagnarmi all'albergo. Rifiuto la gentile offerta, faccio capire che la strada la trovo da me.

In effetti il Serenity Hotel è davvero vicino, molto più di quanto pensassi. Mi danno una camera con vista su detersivi e lenzuola, ma poco importa. Passerò lì solo il tempo per dormire. E poi la camera è ben attrezzata e pulita: asciugamani incartati in un cellophane sigillato, phon da viaggio nel bagno, pulitissimo.

Poso il bagaglio, prendo la Canon e faccio subito il primo giro attorno a Sultanahmet, così vedo pure il primo tramonto. Faccio le prime foto alla Moschea Blu e mi si affaccia un altro venditore, ha delle guide in mano. Me ne porge una per farmela vedere. Ho la guida in mano. Insisto nel dire: "Non m'interessa" e cose del genere; per tutta risposta il ragazzo comincia ad abbassare il prezzo. Ad un certo punto gli dico che ho solo lire turche in tasca. Finirà che ci accorderemo per 10 YTL (Lire turche) e tornerò a casa con la guida.

Successivamente scendo alla stazione e cambio gli ultimi euro che sono rimasti in tasca. Ora ho davvero solo YTL in tasca. Ma domani farò sicuramente un prelievo. Gli sportelli automatici sono molti: ci sono addiruttura dei "chioschi" che ospitano quattro o più sportelli uno a fianco all'altro. Istanbul è pur sempre una metropoli da 12 e più milioni d'abitanti.

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